Caro Daddo: la mostra dedicata all’Architetto Riccardo Cerocchi
L’evento, patrocinato dal nostro Ordine, ed organizzato dalla Fondazione Roffredo Caetani con il patrocinio del Comune di Latina e la collaborazione del Campus Internazionale di Musica, è stato curato dagli architetti Silvia Mastrantoni e Massimo Palumbo e si terrà a Latina, presso Garage RUSPI in Largo Giovanni XIII, dall' 11 gennaio al 3 febbraio 2019
Data:
5 Gennaio 2019
A poco più di un anno dalla scomparsa dell’architetto Riccardo Cerocchi la Fondazione Roffredo Caetani – di cui Cerocchi è stato presidente dopo Hubert Howard, marito della principessa Lelia Caetani – ha promosso e organizzato una mostra sulla sua opera curata da Silvia Mastrantoni e Massimo Palumbo con il patrocinio delll’Ordine degli Architetti di Latina, del quale Cerocchi fu fondatore e presidente, e del Comune di Latina. Testimoniando una continua ricerca di qualità e di impegno professionale e culturale, Cerocchi ha lasciato nella Città un gran numero di eccellenti realizzazioni architettoniche che hanno dato il volto alla stagione della ricostruzione post bellica e del suo successivo sviluppo, soprattutto negli anni che vanno dai Cinquanta ai Settanta, per proseguire fino ai giorni nostri. L’architettura è stata per lui una continua occasione di studio che lo ha visto viaggiare nel mondo e incontrare personalmente grandi maestri del Novecento tra i quali Alvar Aalto in Finlandia e Kenzo Tange in Giappone e confrontarsi con grandi architetti Italiani come Mario Ridofi, ma anche scambiare esperienze con colleghi amici di grande talento come Gianni Brustolin, Tonino D’Erme e infine aprire il suo studio a giovani architetti che hanno trovato così occasione di un apprendistato di alta qualità. Un lavoro svolto in continua relazione con il dibattito sull’architettura e sull’urbanistica in Italia e nel mondo.
Per l’Ordine degli APPC di Latina la mostra è l’occasione per ricordare un grande collega, ma soprattutto per segnalare ai più giovani un modo di intendere la professione di architetto sostenuta dall’impegno culturale, poetico e civile. Un modo per tornare a vedere l’architettura nelle sue specifiche qualità e per aiutare a riconoscerla in un tempo in cui crisi culturale e burocratizzazione del ruolo dell’architetto tendono a offuscarla.
Nella cultura della Città la mostra sull’opera di Cerocchi significa anche iniziare a guardare a una fase storica successiva agli anni della fondazione, segnata da un’aspirazione alla modernizzazione e al dialogo con le esperienze internazionali. Cerocchi ha contributo grandemente alla vita culturale del nostro territorio creando anche il Campus Internazionale di Musica, un organismo di eccellenza nel campo della musica classica e contemporanea che gli è valso il premio del Presidente della Repubblica per l’anno 2011 ricevuto in Quirinale da Giorgio Napolitano.
Articolata per macro-tematiche, la mostra raccoglie materiali d’archivio, disegni originali, foto d’epoca e inedite del lavoro svolto dall’architetto dai primi anni Cinquanta alle ultime opere architettoniche. La volontà dei curatori è stata quella di restituirne principalmente il carattere più intimo: un lavoro fatto di passione e attenzione al dettaglio, lavori complessi e innovativi per l’epoca, sempre estremamente sentiti. Un viaggio tra suoi i progetti – realizzati e immaginati – idee diventate realtà e visioni ancora potenziali; un viaggio che parte dalle mura dello Studio Cerocchi e che si è apre al futuro… oggi come allora.
Completa il racconto una video-intervista a Riccardo Cerocchi concepita e diretta da Tonino Mirabella, ed un concerto del giovane violinista vincitore della prima edizione del Premio Cerocchi istituito dal Campus Internazionale di Musica. La mostra, la cui comunicazione e allestimento sono stati curati da Sara Palumbo e da Ines Paolucci, rimarrà aperta dall’11 gennaio al 3 febbraio presso l’ex Garage Ruspi.
Maggiori informazioni su: www.facebook.com/RiccardoCerocchiArchitetto.ù
Ultimo aggiornamento
12 Aprile 2021, 11:58